monologo di prosa
drammaturgia Paolo Lanaro
con Anna Zago
regia Piergiorgio Piccoli
Già autore di raccolte di poesie ( tra cui Le ore piccole, il Ponte del sale , 2020 e Rubrica degli inverni, Marcos y Marcos, 2016) e di molti altri libri in prosa, ( come Ogni cosa che passa, Cierre edizioni, 2019; La città delle parole -2015), Paolo Lanaro, noto poeta vicentino , approda al testo teatrale per la prima volta proprio durante il periodo del lockdown, di cui scrive in questa sua opera, creata proprio per l’attrice Anna Zago.
Dal connubio di questi artisti, e guidati dalla sapiente regia di Piergiorgio Piccoli, nasce questo splendido monologo teatrale, che corre sul filo invisibile che separa realtà e finzione, in una alternanza continua tra il mondo di oggi, segnato dall’emergenza COVID, e quello evocato da Shakespeare nel suo teatro.
E’ un gioco in penombra, una provocazione maliziosa sul nostro modo di stare al mondo quando improvvisamente ci si ritrova a dover fare i conti con un tempo straniante e straniero: è arrivato il virus migrante e ogni cosa si ferma. Lo spettacolo racconta la storia di un’attrice alle prese con il vuoto che il Covid ha scavato nella sua vita. Ridotta al ruolo di casalinga, non le resta che evocare i fantasmi della sua storia d’interprete. Ma è soprattutto Titania, la regina delle fate del “Sogno di una notte di mezza estate”, a popolare le sue fantasie.
Un testo sfaccettato, ricco di citazioni dove un oggi raggelato si scontra con le mutazioni shakesperiane. Il virus è là fuori, ma il teatro è ovunque. La regia è costruita intorno ad uno strano frigorifero/stargate che trasporta l’attrice d’un balzo nel regno di Titania, là dove verità e finzione si trasformano in un turbine gioiosamente fiabesco.