ENEIDE – La guerra. L’arrivo nel Lazio

Approdato per la seconda volta in Sicilia, Enea vi celebra i giochi funebri in onore del padre Anchise. Stanche delle lunghe peregrinazioni e istigate da Giunone, le donne troiane appiccano il fuoco alle navi per costringere la flotta a fermarsi, ma la pioggia di Giove spegne l’incendio. Enea decide comunque di fondare una città, Acesta, dove potranno fermarsi tutti coloro che non intendono proseguire il viaggio.

Ripreso il mare, l’eroe sbarca a Cuma dove, accompagnato dalla Sibilla, scende negli Inferi per conoscere lo scopo ultimo della sua missione. I Troiani giungono poi finalmente nel Lazio; una delegazione si reca alla reggia di Latino, re di Laurento. Questi ha ricevuto dall’oracolo di suo padre Fauno l’invito a concedere la figlia Lavinia in sposa ad uno straniero e ha pertanto deciso di rompere i patti nuziali stretti da tempo con Turno, re dei Rutuli, per offrire Lavinia al principe troiano.

Enea per gli intrighi di Giunone è costretto ad affrontare una guerra con le genti del luogo. Si scontrano sul campo i Troiani con i loro alleati, gli Arcadi del re Evandro e gli Etruschi, e le schiere dei Latini e dei Rutuli.

Molte giovani vite sono stroncate dall’una e dall’altra parte fino a che il duello tra i due antagonisti, Enea e Turno, pone fine alla guerra.