Le canzoni di Coppi e Bartali

Questi due atleti perfetti, fra i più grandi esistiti, sono stati tanto diversi fra loro quanto possono esserlo due diverse rappresentazioni del mondo, due modi diversi di concepire l’universo e l’esistenza. Il duello fra questi due rivali, fra questi due nemici fraterni, è stato il più bello, il più puro, il più nobile al quale sarà mai dato di assistere nel ciclismo.

L’ intero sport internazionale forse non vedrà mai più, l’uno di fronte all’altro, due campioni che incarnino a tal punto i due aspetti essenziali del mondo moderno. Li ricordiamo attraverso un percorso teatrale e canoro legato ai loro decenni di splendore.

Il duo A Bassa Voce rielabora in chiave acustica alcuni dei brani italiani più popolari degli anni ’40 e ’50, affidando l’esecuzione solamente alla voce e al basso a 6 corde,. Ne scaturisce così una interpretazione limpida in grado di mettere in evidenza la purezza e l’essenzialità delle musiche proposte.

Le canzoni di Coppi e Bartali

TITOLO

Reading con accompagnamento musicale dal vivo

GENERE

Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese

Musiche dal vivo del duo A Bassa Voce: Claudia Valtinoni (voce), Toni Moretti (basso)

CAST

Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese

REGIA


Mister Green - con Massimo De Francovich

Mr. Green, un vecchio proprietario di lavanderia in pensione, camminando nel traffico dell’Upper West Side di New York, viene investito da un’automobile. Il conducente della vettura è Ross Gardiner, un giovane uomo impiegato in una multinazionale, il quale viene accusato di guida pericolosa e condannato dalla giustizia ad assistere Mr. Green una volta alla settimana per sei mesi.L’anziano signore abita in un appartamentino al quarto piano senza ascensore e ha bisogno di aiuto per le spese e il resto. Ha sempre mantenuto le tradizioni religiose della sua famiglia, ma si è trovato tristemente solo alla morte della moglie.

La commedia, scandita in scene con ritmo cinematografico, segue dall’inizio queste visite settimanali. All’iniziale diffidenza e conflittualità reciproca, il rapporto fra i personaggi si sviluppa e i due imparano a conoscersi, diventano indispensabili l’uno all’altro, in un continuo gioco in bilico fra confessioni e reticenze. Il dialogo, spesso marcatamente umoristico, mette in luce ferite lasciate aperte per anni nel destino dei protagonisti.

Il testo, andato in scena sui palcoscenici di tutto il mondo, si presta alla riflessione e all’analisi psicologica e vive del dialogo, insieme comico e commovente, fra due generazioni lontanissime.

Mister Green ci parla di fedeltà, di sentimenti e di famiglia.

Mister Green è una delle commedie più rappresentate al mondo negli ultimi vent’anni. È stata messa in scena in quasi 500 versioni teatrali in 45 paesi e in 24 lingue. I molti premi che ha ricevuto comprendono i riconoscimenti come “migliore commedia” in Germania, Israele, Messico, Grecia, Uruguay e Turchia, oltre al premio “Kulturpreis Europe”.

STAMPA INTERNAZIONALE

● “Jeff Baron’s absorbing and touching play is unashamedly old-fashioned. Its humanity leaves a heartwarming spirit.” (NY Law Journal)

● “A cannily crafted comedy-melodrama about friendship, family, openmindedness and forgiveness…a feelgood winner.” (NY Newsday)

● “Baron knows how to stay one step ahead of his audience and give it an experience that is emotionally true…As Mr. Green might have said, What’s not to like?” (Boston Globe)

● “It is doubtful you are likely to encounter a play more enjoyable, more honestly funny and, in the end, more moving than this quite delightful two-hander by Jeff Baron.” (Johannesburg Citizen)

● “Il testo, pur divertente di Jeff Baron, tocca, e non di sfuggita, temi di gran peso che sentiamo pur echeggiare nelle parole dei due interlocutori.” (L’unità)

Mister Green

TITOLO

Jeff Baron

AUTORI

Michela Zaccaria

TRADUZIONI

Massimo De Francovich e Maximilian Nisi

CAST

Theama Teatro

SCENE E COSTUMI

Daniela Padovan

ASSISTENTE DI SCENA

Claudio Scuccato

RESPONSABILE TECNICO

Stefano De Meo

MUSICHE ORIGINALI

Piergiorgio Piccoli

REGIA


In nome della madre - di Erri De Luca

L’adolescenza di Miriàm/Maria smette da un’ora all’altra. Un annuncio le mette il figlio in grembo.

Qui c’è la storia di una ragazza, operaia della divinità, narrata da lei stessa.

Qui c’è l’amore smisurato di Iosef per la sposa promessa e consegnata a tutt’altro. Miriàm/Maria, ebrea di Galilea, travolge ogni costume e legge. Esaurirà il suo compito partorendo da sola in una stalla.

Qui narra la gravidanza avventurosa, la fede del suo uomo, il viaggio e la perfetta schiusa del suo grembo. La storia resta misteriosa e sacra, ma con le corde vocali di una madre incudine, fabbrica di scintille. Le notizie su Miriàm/Maria provengono dalle pagine di Matteo e di Luca.

Qui s’ingrandisce un dettaglio da loro accennato: l’ascensione della natività nel corpo femminile, il più perfetto mistero naturale. E’ in fondo senza peso il concorso maschile in questa storia, senza che se ne senta la mancanza, nonostante la figura di Giuseppe emerga in tutta la sua umanità. Non è scritto nei loro libri che nella stalla c’erano levatrici o altro personale intorno al parto. Partorì da sola. Questo è il maggior prodigio di quella notte di natività: la perizia di una ragazza madre, la solitudine assistita.

“In nome del padre” inaugura il segno della croce.

In nome della madre s’inaugura la vita.

 

Spettacolo inserito nella IV edizione del Festival Biblico 2008

In nome della madre

TITOLO

Erri De Luca

AUTORI

prosa poetica

GENERE

Anna Zago, Daniele Berardi

CAST

Giovanni Panozzo

MUSICHE

Carloalberto Piccoli

SCENOGRAFIE

Aristide Genovese

ASSISTENTE REGIA

Piergiorgio Piccoli

REGIA