drammaturgia Anna Zago
con Manuela Massimi, Anna Zago, Lia Zinno
regia Nicoletta Robello
aiuto regia in scena Rossana Mantese
voce fuori campo Aristide Genovese
videoart Raffaella Rivi, Serena Pea
ideazione scene e costumi Licia Lucchese
“Liaisons sensibles” e “Liaisons vibrantes” musiche Arturo Annecchino
disegno luci Simone Sonda
sartoria Caterina Volpato, Francesca Parisi
trucco e capelli Samantha Peluso
maschera Minotauro Stefano Perocco di Meduna
foto di scena e teaser Serena Pea
trailer e video integrale Elia Risato
ritratti fotografici Massimiliano Sgarra
assistente alla regia Gaia Linda Genovese
registrazioni audio New basement studio
edizioni musicali Lamp On Music
co-produzione Pantakin, Theama Teatro, Dracma Teatro, Nuova Scena-Festival Scene di Paglia
in collaborazione con Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale, Collettivo Daphne, Kublai Film
si ringraziano Comune di Venezia-Settore Cultura, Fondazione di Venezia, Gruppo Gentili Mosconi, New Jolly Style
trailer > youtu.be/ZZR1QJUXGNc
Happy Birth+day è uno spettacolo teatrale che mette in scena tre donne cinquantenni apparentemente “normali”, immerse in una fase della vita in cui tutto sembra dover essere ridiscusso: il corpo, le relazioni, i desideri, il futuro. Attraverso un intreccio di voci e vissuti, le protagoniste si confrontano con le proprie esperienze e con quelle di tre grandi icone femminili del Novecento – Maria Callas, Marilyn Monroe e Jackie Kennedy – che appaiono come specchi mitologici, riflessi amplificati delle stesse contraddizioni e fragilità. Come in un gioco di specchi infinito, lo spettacolo riflette le donne di oggi, sospese tra un’educazione che le ha cresciute nell’attesa dell’uomo salvatore e un presente che le chiama all’autonomia e alla forza individuale. È in questo equilibrio instabile che le protagoniste oscillano, cercando di capire chi sono davvero, oltre i ruoli e le maschere.
Il racconto si intreccia con il mito greco, da cui tutto sembra avere origine: dalla mela d’oro lanciata per innescare la competizione tra idee ad Arianna abbandonata sulla spiaggia, simbolo eterno di un amore che promette salvezza e invece lascia sole. Così, le donne vengono da sempre educate a competere tra loro, a cercare la luce riflessa delle stelle altrui, mai quella propria. Crescono nel mito della conquista amorosa, nel bisogno di brillare attraverso lo sguardo dell’altro.
Happy Birth+day diventa allora un compleanno simbolico: non una festa, ma un rito di passaggio, un’occasione per guardarsi indietro e allo stesso tempo avanti. Un racconto teatrale che ha insieme intimo e collettivo, ironico e struggente, capace di restituire la complessità e la bellezza delle donne che, anche a cinquant’anni, stanno ancora imparando a riconoscere il proprio riflesso, questa volta alla luce del sole.
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“Anche se non l’ha vissuto in prima persona, una donna porta dentro la memoria tutto quello che le altre donne hanno subito nel corso della storia a causa del proprio bisogno di essere libere e di realizzare sé stesse, e tutte le sue paure derivano da questo ricordo minaccioso anche se invisibile. La buona notizia è che questo problema senza nome non è solo suo, la cattiva e che rappresenta un tabù, una cicatrice così profonda da non riuscire ad essere condivisa neppure tra donne, e da riuscire incomprensibile a molti uomini. E così, anche se nella vita ha compiuto scelte difficili e coraggiose, dentro di lei ci sono ancora condizionamenti che la fanno sentire irrealizzata…
Per mettere in luce questa delicata questione, ci siamo ispirate alla storia di tre icone di stile e di talento intorno alle quali sono stati costruiti altrettanti modelli di femminilità che, messi insieme, sintetizzano l’immagine della donna perfetta: Maria Callas, Marilyn Monroe e Jacqueline Lee Bouvier, da tutti conosciuta per i cognomi dei suoi due mariti Kennedy e Onassis. Abbiamo pensato di “utilizzare” le storie di questi personaggi per provare a parlare della narrazione che ogni donna porta dentro di sé e che spesso ha paura o anche vergogna di raccontare”. (Nicoletta Robello)
