CAMERA CON CRIMINI - CON SERGIO SGRILLI

di Sam Bobrick e Ron Clark
con Sergio Sgrilli, Corinna Grandi e Aristide Genovese
regia Piergiorgio Piccoli
musiche Sergio Sgrilli e Alessandro Gallo
produzione Teatro de Gli Incamminati
in collaborazione con Theama Teatro
foto Alice Mattiolo

 

L’intera vicenda si svolge all’interno della stessa camera di un Hotel, in tre momenti nell’arco di  due anni, e vede come motore dell’azione Arlene, confusa e combattuta tra la stabile routine col marito Paolo, venditore di automobili banale e “grigio”, e la forte passione per l’amante Michele, dentista belloccio e presuntuoso. Nessuno dei tre riuscirà ad affermare con dignità la propria natura, né riuscirà a farsi amare per ciò che di autentico lo rappresenta, per cui tutti ricorreranno a gesti estremi che tenteranno invano di compiere. Questi improbabili crimini, che avranno come vittime designate in sequenza il marito, l’amante e infine la moglie, li renderanno consapevoli del labile confine tra amore ed odio e della necessaria interdipendenza del loro triangolo. Una commedia frizzante, ricca di colpi di scena e situazioni paradossali nel progressivo scambio di ruoli: da tradito a carnefice, da amante a vittima, da idolo a morituro. Il continuo susseguirsi di situazioni esilaranti e cambi di prospettiva invitano implicitamente lo spettatore a riflettere sui suoi stessi legami sentimentali. Chi di noi può sentirsi davvero sicuro della persona con cui divide i propri giorni e di conoscere la sua vera natura?

«Apriamo le porte al buonsenso, all’autocontrollo e al divertimento:  la risata  è una  cura  per tutti  i mali dell’ umanità»

Prima o poi ognuno di noi ha sentito nascere dentro di sé, almeno una volta nella vita o per una frazione di secondo, ciò che chiamiamo “istinto omicida”, ovvero il desiderio irrefrenabile di sopprimere un altro essere umano. Qualcuno si è addirittura divertito a premeditare, in un eccitante esercizio di fantasia, l’omicidio di una persona conosciuta: l’amico traditore, il coniuge soffocante, il parente rompiballe, il vicino di casa maleducato, il capufficio tirannico, il politico arrogante, il collega lacchè o l’automobilista deficiente. Il fenomeno si è acutizzato maggiormente durante questi ultimi tempi di convivenze forzate e segregazioni domiciliari, ma il divertimento nell’immaginare tutti i passaggi di un piano diabolico può essere utile e liberatorio per alleggerire la tensione accumulata. I moventi possono essere svariati, primi fra tutti la passione, la gelosia, il rancore, l’invidia, la collera, l’avidità, la vendetta. Purtroppo, in quest’epoca folle, qualcuno passa dal pensiero all’azione, ma questa storia non sfocia in uno degli orribili fatti di cronaca che a volte incupiscono i notiziari e i nostri cuori: qui non siamo nella realtà ma nella fantasia; qui attingiamo dalla realtà per sgretolarne gli aspetti peggiori, per ridicolizzarla, per cacciare i demoni e dare il benvenuto ai folletti. Apriamo quindi le porte al buonsenso, all’autocontrollo e al divertimento, che hanno sempre la meglio sugli impulsi distruttivi: la risata è una cura per tutti i mali dell’umanità. Camera con Crimini infatti vuole far ridere sonoramente della violenza repressa, dimostrando come la distanza tra commedia e tragedia è, il più delle volte, brevissima, e come sia più semplice, in teatro e nella vita, optare per la seconda. Basta una piccola deviazione al momento giusto e si può convertire l’ineluttabilità della catastrofe nella ridicolaggine della farsa. Ironia e buon umore sono irriducibili nemici della collera, per cui vi esortiamo a cancellare ogni rancore, almeno per la durata dello spettacolo.

SERGIO SGRILLI è autore, musicista, cantautore, comico, attore. Ha vinto premi, attraversato teatri, locali, piazze e cortili con i 5 spettacoli scritti da lui. Ha partecipato al Tenco, al programma di Cochi e Renato su Rai Due “Stiamo lavorando per noi”, ha fatto uno speciale su Canale 5 con L. Sposini e U. Galimberti ed è stato due volte alla festa del Primo Maggio a Roma. E poi ancora tv, radio e spot. Ha scritto e interpretato il brano “Canto”, sigla finale di tre edizioni di Zelig. Dal 2000 al 2006 ha partecipato a tutto ciò che è Zelig in tv e live. Torna a Zelig nel 2009. Il suo primo lavoro cantautorale, “Dieci Venti d’Amore”, viene pubblicato nel 2012.

CORINNA GRANDI attrice di inclinazione comica, un ibrido tra cabaret, stand up e poesia, approda in tv dopo un bel po’ di gavetta, fino a partecipare a Zelig nelle edizioni tv del 2012, 2013, 2021, 2022 e 2023 oltre alla partecipazione a Le Iene, nel 2022, con un estratto del suo spettacolo di stand up “Io che odio solo te – and f**k you Mrs Maisel”.


RUZZANTE E LE DONNE DEL '500

con Aristide Genovese, Anna Zago, Anna Farinello

Lo spettacolo sottolinea come partendo dai testi di Ruzzante e di alcune poetesse cinquecentesche (come Veronica Franco, Vittoria Colonna e Gaspara Stampa) nacque un percorso letterario e artistico rivoluzionario, che ha dato vita ad un rinnovamento globale della società, del linguaggio e della vita delle città venete. Lo spettatore avrà l’opportunità di comprendere le trasformazioni socio-culturali che questa grande epoca ha innescato, tra cui la nascita del concetto di “differenza di genere”, che si sviluppa proprio in quel periodo e diventa una nuova chiave di lettura per i rapporti lavorativi, sociali e personali, dove la donna si fa portatrice, oltre che di bellezza interiore, anche dei valori culturali del vivere civile.

Durata 1 ora
Maggiori informazioni > https://www.comune.vicenza.it/albo/notizie.php/307965


RUZANTE! TE LO DICO

con Aristide Genovese

Nel cinquecentenario della Prima Orazione, Theama la ripropone con una visione moderna, quasi contemporanea, con un linguaggio addolcito rispetto alla stesura originale pensato per agevolare il pubblico nella comprensione dei testi, arricchiti da precisazioni, completando la serata con spiegazioni e curiosità proposte tra un brano recitato e l’altro, scritte grazie anche al contributo di Ivano Paccagnella, già docente alla facoltà di Lettere dell’Università di Padova. La Prima Orazione viene integrata con estratti dai dialoghi ruzantiani, da “La lettera all’Alvarotto” e dal “Prologo per le recite in Pavana” de "La Betia". Un’operazione artistica che restituisce dignità al teatro ruzantiano e nello stesso tempo ne aumenta la comprensibilità senza svilirlo nell’uso della lingua, motore sublime del repertorio di uno dei drammaturghi che hanno rivoluzionato il teatro moderno. ... approfondisci

 

L’evento è inserito in MUTAZIONI 02, XV rassegna del Teatro Spazio Bixio, curata per il Comune di Vicenza da Theama Teatro > info, prenotazioni e programma completo


LA SCUOLA DEI MARITI E DELLE MOGLI

SPETTACOLO VINCITORE DEL PREMIO ARTEVEN PIERLUCA DONIN – 1° edizione (2025)

di Piergiorgio Piccoli
con Paolo Rozzi, Anna Farinello, Aristide Genovese, Piergiorgio Piccoli, Gilda Pegoraro, Anna Zago

regia Piergiorgio Piccoli
scenografie Franco Sinico
costumi Roberta Sattin – Sartoria ‘Il monello’
disegno luci Claudio Scuccato
foto Davide Carpenedo
produzione Theama Teatro

“La scuola dei mariti e delle mogli è una girandola in libertà tanto brillante quanto vorticosa che il copione e la regia di Piccoli mantengono su un ritmo continuo, affidandosi alla verve dei baldi interpreti. Risate e applausi a profusione per un autentico gioiellino” (Giornale di Vicenza)

“Metafora sulle convenzioni sociali, critica alle diverse ipocrisie e falsità dei personaggi, e molto altro in questi due testi di Molière rielaborati e uniti in un unico spettacolo. Molière è sempre Molière, e lo zampino di Piccoli non fa altro che aggiungere con un tocco drammaturgico personalizzato, ma sempre rispettoso dei temi di fondo, elementi completanti. Che vanno a sommarsi alla visione molto ironica dell’autore francese, leggera e intrisa di battute comiche che il regista adegua al nostro tempo: che alla fine non è certo poi tanto diverso dallo storico. Si insiste così sulle battute, e sui difetti ancor più evidenti di ogni singolo personaggio, ricavandone una messa in scena molto divertente e molto ben gradita al pubblico presente” (Sipario.it)

La storia è un meccanismo perfetto, semplice nel susseguirsi delle scene, facilmente adattabile ad un’epoca e ad un luogo indefinibili.

Aristide e Lello allevano due ragazze senza genitori nell’intento di farne le loro spose, ma solo il primo tratta la sua amata dandole fiducia e concedendole libertà, riuscendo così a conquistarne i sentimenti. L’altro, tirannicamente severo, complice anche l’ingenuità indotta con le sue restrizioni, vede invece la sua donna diventare preda di un giovane e romantico corteggiatore.

L’opera, che vive soprattutto della comicità di Lello, contrapposta alla lungimiranza di Aristide, ci offre uno spaccato di come la fragilità dell’uomo e l’incapacità di relazionarsi con l’altro sesso possono sfociare in atteggiamenti rigidi, anche violenti e, nel nostro caso, totalmente ridicoli. L’educazione sentimentale degli uomini, ma più in generale l’educazione alla relazione, è necessaria per sostenere la crescita, l’indipendenza e la solidità delle donne, pilastro portante di ogni comunità.

Lo spettacolo è tratto dai capolavori “La scuola dei mariti” e “La scuola delle mogli” di Molière, di cui il primo è in qualche modo la prova generale del secondo, peraltro insuperato per ciò che riguarda il brio dell’intreccio e la straordinaria invenzione farsesca.

Entrambe le commedie, così simili da essere considerate l’una la riscrittura dell’altra, sono geniali nel trattare in chiave comica lo scacco della volontà umana di fronte all’imponderabilità del reale, soprattutto nei sentimenti.

Le due famose commedie s’intitolano ‘Scuole’ perché vorrebbero ‘insegnare’ agli spettatori una visione di sé stessi più ironica e, di conseguenza, più sana. La produzione di Theama Teatro coglie tutti i migliori aspetti dell’intreccio delle due opere e li collega alla nostra quotidianità, ottenendo così una metafora universale delle convenzioni relazionali e sociali riferite al genere femminile e a quello maschile. Il concetto di “tradimento”, elemento costante e quasi immancabile di ogni genere di commedia in ogni epoca, qui torna nell’immagine arcaica e materica, oltre che surreale, delle “corna”, elemento visibile e imbarazzante che nessuno vorrebbe mai ostentare sul capo.

Si crea quindi un gioco teatrale che scherza, attraverso questa antica metafora, sul tema dei contrasti di coppia, mettendo in evidenza le differenze di costumi e comportamenti che connotano anche i conflitti del mondo contemporaneo.


I MAGNASOETE

Di Virgilio Scapin

Reading comico con Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese

Alla tastiera Simone Piccoli

Tutto l’umorismo e il gioioso divertimento che caratterizzano
l’opera seconda del celebre scrittore vicentino è sintetizzata in
questo reading attraverso la rappresentazione dei momenti più
significativi ed intensi dei “mangiatori di civette”. Il contesto di
questi racconti di Scapin è quello di un’area appartata del vicentino,
con la dolce scalata dei verdi di alberi e campi che si dispongono
sulla collina. E’ lo sfondo in cui lo scrittore colloca, la vicenda del
viticoltore Firmino, contadino piccolo proprietario, figura
tratteggiata da Scapin con profonda cordialità, simpatia e con
comicità gioiosa. In questo ambiente arioso e fertile, Firmino
affonda radici tenacissime e affronta il duro susseguirsi dei giorni di
lavoro e i rarissimi svaghi. Ma è già l’esemplare di una razza in
estinzione, sospeso tra passato e presente, miracolosamente indenne
alle trasformazioni socio-culturali degli anni settanta (anche se
guida l’auto e il trattore e a casa sua c’è il televisore), e si trascina
dietro una visione ancestrale del mondo. I due attori restituiranno le
pagine del grande autore nostrano con divertimento ed emozione.


I MAGNASOETE

Di Virgilio Scapin

Reading comico con Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese

Tutto l’umorismo e il gioioso divertimento che caratterizzano
l’opera seconda del celebre scrittore vicentino è sintetizzata in
questo reading attraverso la rappresentazione dei momenti più
significativi ed intensi dei “mangiatori di civette”. Il contesto di
questi racconti di Scapin è quello di un’area appartata del vicentino,
con la dolce scalata dei verdi di alberi e campi che si dispongono
sulla collina. E’ lo sfondo in cui lo scrittore colloca, la vicenda del
viticoltore Firmino, contadino piccolo proprietario, figura
tratteggiata da Scapin con profonda cordialità, simpatia e con
comicità gioiosa. In questo ambiente arioso e fertile, Firmino
affonda radici tenacissime e affronta il duro susseguirsi dei giorni di
lavoro e i rarissimi svaghi. Ma è già l’esemplare di una razza in
estinzione, sospeso tra passato e presente, miracolosamente indenne
alle trasformazioni socio-culturali degli anni settanta (anche se
guida l’auto e il trattore e a casa sua c’è il televisore), e si trascina
dietro una visione ancestrale del mondo. I due attori restituiranno le
pagine del grande autore nostrano con divertimento ed emozione.


LE ASTUZIE FEMMINILI - La muger dell'ottoman

COMMEDIA BRILLANTE IN LINGUA VENETA

di Aristide Genovese

con Aristide Genovese, Piergiorgio Piccoli, Anna Zago, Daniele Berardi, Anna Farinello

regia Piergiorgio Piccoli

La comicità e gli equivoci sono i veri protagonisti di questa commedia ambientata nella colorata e vivace Venezia del Settecento. Al centro della scena c’è Madama Lucrezia, una dama sveglia e intraprendente, costretta a una vita di reclusione da un marito, l’antiquario Gerardo, che farebbe invidia al più geloso dei catenacci. Ma il Carnevale è alle porte, Gerardo è in viaggio a Padova, e Lucrezia non ha nessuna intenzione di starsene con le mani in mano!

Insieme alla fedele serva Elisabetta, Lucrezia attira in casa il suo spasimante, il timido e impacciato sior Tonin. Il povero Tonin, innamorato cotto, si ritrova a balbettare frasi d’amore e a inciampare nei suoi stessi piedi, offrendo a Lucrezia un irresistibile spettacolo di comicità involontaria. Quando finalmente Tonin si fa coraggio, il destino (o meglio, Gerardo) decide di metterci lo zampino: l’antiquario torna a casa con il suo ultimo acquisto, un imponente spadone del ‘500.

La situazione precipita in una serie di esilaranti equivoci, dove Tonin si ritrova nascosto in un angolo, Lucrezia lo usa come “bersaglio” per il marito che prova la lama e, per un pelo, il povero nobiluomo non si ritrova con la gola squarciata. Ma Tonin, pur malconcio, non si arrende. La vendetta, si sa, è un piatto che va servito freddo e, nel suo caso, a Venezia.

Con una mossa da vero stratega, Tonin invita marito e moglie a casa sua con due pretesti diversi. Ma non è più il Tonin ingenuo di prima! Il nobiluomo è ora trasformato in un maestro dell’ironia e della malizia, pronto a mettere in atto il suo piano di vendetta in un crescendo di risate e colpi di scena.

Tra scambi di persona, inganni e rocamboleschi imprevisti, il finale vi lascerà a bocca aperta. Lucrezia e Tonin riusciranno a coronare il loro sogno d’amore, mentre Venezia si prepara a festeggiare il Carnevale. Preparatevi a una commedia spassosa e frizzante, che vi farà ridere dall’inizio alla fine!


IL GIOVANE HOLDEN - MUTAZIONI NOTTURNE

CON Aristide Genovese e Piergiorgio Piccoli

ELABORAZIONE DRAMMATURGICA Anna Zago

Lettura scenica del romanzThe Catcher in the Rye di J.D Salinger

“Se una persona incontra una persona che viene attraverso la segale;

Se una persona bacia una persona Deve una persona piangere?”

La copertina del libro è una pagina bianca, nessuna foto, solo il titolo, perché Salinger diceva che non voleva che il suo libro potesse essere giudicato dalla copertina.

E da quella prima pagina bianca nasce il racconto di una vita, che non è certo, come dice il protagonista, “la mia stupida autobiografia o non so cosa”, ma “giusto la roba da matti che mi è capitata prima di ritrovarmi cosí a pezzi.”

Come il libro, anche il suo protagonista, Holden Caulfield, non vuole essere giudicato, ma semplicemente ascoltato! La sua è la storia di un ragazzo cacciato da scuola per la sua condotta ed il suo difficile passaggio nell’età adulta, una storia che appartiene a tutti , perché dal 1951 , quando il romanzo è stato pubblicato, è passato per le mani di innumerevoli adolescenti e non, che si sono riconosciuti in queste innumerevoli prove, simili a riti di iniziazione per diventare “uomini”.

INGRESSO – CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

€ 8 IN PREVENDITA | € 10 LA SERA DELLO SPETTACOLO

In caso di pioggia in Basilica Palladiana

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CONTATTI

Theama Teatro

0444.322525 - info@theama.it ( dal lun al ven, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18)

345.7342025 sab e dom di spettacolo

Estate 2020 a Vicenza  in collaborazione con l’Assessorato alle attività culturali del Comune di Vicenza”

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rassegna MUTAZIONI NOTTURNE - ESTATE 2020, a cura di Theama Teatro, con il sostegno di AIM gruppo, inserita nell’ambito del progetto Viaggio in Città