vicenza

LA MUGER DELL'OTTOMAN

COMMEDIA BRILLANTE IN LINGUA VENETA

di Aristide Genovese

con Aristide Genovese, Piergiorgio Piccoli, Anna Zago, Daniele Berardi, Anna Farinello

regia Piergiorgio Piccoli

Siamo a Venezia nel ‘700. Madama Lucrezia con la serva Elisabetta sono costrette, dall’antiquario Gerardo, marito gelosissimo di Lucrezia, a stare rinchiuse in casa anche durante le celebrazioni del Carnevale. Gerardo è in viaggio d’affari a Padova, quindi, approfittando dell’occasione, Lucrezia e la serva attirano in casa con uno stratagemma l’ingenuo sior Tonin, follemente innamorato della vispa dama veneziana … continua

L'evento è inserito in MUTAZIONI 02, XV rassegna del Teatro Spazio Bixio, curata per il Comune di Vicenza da Theama Teatro > info, prenotazioni e programma completo


LA MUGER DELL'OTTOMAN

COMMEDIA BRILLANTE IN LINGUA VENETA

di Aristide Genovese

con Aristide Genovese, Piergiorgio Piccoli, Anna Zago, Daniele Berardi, Anna Farinello

regia Piergiorgio Piccoli

Siamo a Venezia nel ‘700. Madama Lucrezia con la serva Elisabetta sono costrette, dall’antiquario Gerardo, marito gelosissimo di Lucrezia, a stare rinchiuse in casa anche durante le celebrazioni del Carnevale. Gerardo è in viaggio d’affari a Padova, quindi, approfittando dell’occasione, Lucrezia e la serva attirano in casa con uno stratagemma l’ingenuo sior Tonin, follemente innamorato della vispa dama veneziana … continua

L'evento è inserito in MUTAZIONI 02, XV rassegna del Teatro Spazio Bixio, curata per il Comune di Vicenza da Theama Teatro > info, prenotazioni e programma completo


UN PACCHETTO DI GAULOISES

Lo spettacolo porta sulla scena la vita dello scrittore Guido Morselli, autore visionario e consacrato quest’anno anche negli Stati Uniti d’America, in occasione della prima traduzione e pubblicazione del suo romanzo Dissipatio H.G., lo scrittore dell’anno e il genio postumo che ha inventato il nostro futuro.

Dalla omonima biografia di Guido Morselli scritta da Linda Terziroli

Con Anna Zago, Piergiorgio Piccoli, Aristide Genovese, Daniele Berardi, Paolo Rozzi, Michela Mocchiutti, Carlo Properzi Curti, Anna Farinello

Azioni fisiche di Greta Bragantini con Carlotta Pozza di Iuvenis Danza, coordinate da Ester Mannato

Regia Piergiorgio Piccoli

Video e musiche Fabio Ferrando

Luci e allestimento scenografico Franco Sinico


L'evento fa parte della rassegna Hic et nunc - stagione 2021 2022, curata per il Comune di Vicenza da Teatro Scientifico e Theama Teatro

Rassegna completa > clicca qui

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INGRESSO € 10

BIGLIETTERIA
In loco a partire da mezz’ora prima dell’inizio spettacolo.
Prenotazione valida fino a 10 min prima dell’inizio dello spettacolo.
I posti in sala non sono numerati.

INFO E PRENOTAZIONI
info@theama.it – 0444.322525


IN NOME DELLA MADRE

di Erri De Luca

con Anna Zago e Daniele Berardi

regia Piergiorgio Piccoli

L’adolescenza di Miriàm/Maria smette da un’ora all’altra. Un annuncio le mette il figlio in grembo.

Qui c’è la storia di una ragazza, operaia della divinità, narrata da lei stessa.

Qui c’è l’amore smisurato di Iosef per la sposa promessa e consegnata a tutt’altro. Miriàm/Maria, ebrea di Galilea, travolge ogni costume e legge. Esaurirà il suo compito partorendo da sola in una stalla ... continua

Spettacolo inserito nella IV edizione del Festival Biblico 2008

 

L'iniziativa è inserita in Nutrimenti - le donne alla conquista della felicità, realizzata da Nautilus Cantiere Teatrale con il contributo della Regione Veneto


INGRESSO 10 €

BIGLIETTERIA
In loco a partire da un’ora prima dell’inizio spettacolo.
Prenotazione valida fino a 10 min prima dell’inizio dello spettacolo.
I posti in sala non sono numerati.

INFO E PRENOTAZIONI
info@theama.it – 0444.322525


SIRENE - L' UTLIMO INCANTO

progetto LCZ Laquidara-Carlesso-Zago
testo e regia Anna Zago
consulenza registica e drammaturgica Piergiorgio Piccoli
con Stefania Carlesso, Patrizia Laquidara, Anna Zago
ricomposizioni musicali e drammaturgia sonora Patrizia Laquidara
scene Franco Sinico con la consulenza di Adriano Pernigotti
luci Enrico Berardi
consulenza musicale Alfonso Santimone
produzione Theama Teatro

debutto 13, 14, 15, 16, 17 ottobre 2021 al 74° CICLO DI SPETTACOLI CLASSICI AL TEATRO OLIMPICO DI VICENZA

I biglietti per tutte le date di Sirene sono esauriti.
Compila il form online per essere avvisato in caso di nuova disponibilità > https://www.tcvi.it/it/classici/spettacoli/74-ciclo-di-spettacoli-classici/sezione-off/sirene/

TRE VOCI PER UN INCANTO, UN INCANTAMENTO E UN INCANTESIMO
L’origine letteraria della figura delle sirene è l’Odissea di Omero dove vengono presentate come cantatrici marine abitanti un’isola del Tirreno. Qui le sirene incantavano, facendoli poi morire, i marinai che incautamente sbarcavano su quell’isolotto fatale imbiancato di ossa umane.
Le Sirene tentano Odisseo con l’invito a una nuova conoscenza, attraverso l’ascolto del loro canto.
Nella tradizione figurativa e in quella letteraria le sirene sono generalmente tre, si tratta delle sorelle: Partenope, Leucosia e Ligea. Anche in questo spettacolo le protagoniste sono tre donne che accanto ad una vasca d’acqua, simbolo del famoso scoglio, attendono l’arrivo di Odisseo durante il suo ultimo viaggio alla ricerca, come dice Dante, di virtude e canoscenza.
In continuità con il lavoro svolto nell’anno precedente “Clitennestra – i morsi della rabbia”, Anna Zago ritorna ad occuparsi di donne mitologiche bellissime e terribili, strumento di fascinazione e di morte, di desiderio e di vendetta. Ma questa volta non è sola, le compagne con cui divide il palcoscenico sono due artiste di talento del panorama teatrale e musicale legate al nostro territorio, Patrizia Laquidara e Stefania Carlesso. Alla ricerca teatrale quindi si accosta anche la ricerca musicale di Patrizia Laquidara che ha portato il suo disco il canto dell’anguana a vincere la Targa Tenco. Le interpreti daranno vita e voce alle sirene, facendo immaginare agli spettatori la seduzione magica del bianco scoglio spettrale, volendo incantare i loro sensi attraverso la parola, il canto, il sussurro, il ricordo, il sollievo e la paura. La verità rivelata nella sua crudezza avrà la voce delle donne del mito che l’uomo Ulisse non ha saputo ascoltare.

Si ringrazia Carlotta Trombin per gli spunti tematici


SIRENE - L'ULTIMO INCANTO

progetto LCZ Laquidara-Carlesso-Zago
testo e regia Anna Zago
consulenza registica e drammaturgica Piergiorgio Piccoli
con Stefania Carlesso, Patrizia Laquidara, Anna Zago
ricomposizioni musicali e drammaturgia sonora Patrizia Laquidara
scene Franco Sinico con la consulenza di Adriano Pernigotti
luci Enrico Berardi
consulenza musicale Alfonso Santimone
produzione Theama Teatro

debutto 13, 14, 15, 16, 17 ottobre 2021 al 74° CICLO DI SPETTACOLI CLASSICI AL TEATRO OLIMPICO DI VICENZA

I biglietti per tutte le date di Sirene sono esauriti.
Compila il form online per essere avvisato in caso di nuova disponibilità > https://www.tcvi.it/it/classici/spettacoli/74-ciclo-di-spettacoli-classici/sezione-off/sirene/

TRE VOCI PER UN INCANTO, UN INCANTAMENTO E UN INCANTESIMO
L’origine letteraria della figura delle sirene è l’Odissea di Omero dove vengono presentate come cantatrici marine abitanti un’isola del Tirreno. Qui le sirene incantavano, facendoli poi morire, i marinai che incautamente sbarcavano su quell’isolotto fatale imbiancato di ossa umane.
Le Sirene tentano Odisseo con l’invito a una nuova conoscenza, attraverso l’ascolto del loro canto.
Nella tradizione figurativa e in quella letteraria le sirene sono generalmente tre, si tratta delle sorelle: Partenope, Leucosia e Ligea. Anche in questo spettacolo le protagoniste sono tre donne che accanto ad una vasca d’acqua, simbolo del famoso scoglio, attendono l’arrivo di Odisseo durante il suo ultimo viaggio alla ricerca, come dice Dante, di virtude e canoscenza.
In continuità con il lavoro svolto nell’anno precedente “Clitennestra – i morsi della rabbia”, Anna Zago ritorna ad occuparsi di donne mitologiche bellissime e terribili, strumento di fascinazione e di morte, di desiderio e di vendetta. Ma questa volta non è sola, le compagne con cui divide il palcoscenico sono due artiste di talento del panorama teatrale e musicale legate al nostro territorio, Patrizia Laquidara e Stefania Carlesso. Alla ricerca teatrale quindi si accosta anche la ricerca musicale di Patrizia Laquidara che ha portato il suo disco il canto dell’anguana a vincere la Targa Tenco. Le interpreti daranno vita e voce alle sirene, facendo immaginare agli spettatori la seduzione magica del bianco scoglio spettrale, volendo incantare i loro sensi attraverso la parola, il canto, il sussurro, il ricordo, il sollievo e la paura. La verità rivelata nella sua crudezza avrà la voce delle donne del mito che l’uomo Ulisse non ha saputo ascoltare.

Si ringrazia Carlotta Trombin per gli spunti tematici


SIRENE - L' ULTIMO INCANTO

progetto LCZ Laquidara-Carlesso-Zago
testo e regia Anna Zago
consulenza registica e drammaturgica Piergiorgio Piccoli
con Stefania Carlesso, Patrizia Laquidara, Anna Zago
ricomposizioni musicali e drammaturgia sonora Patrizia Laquidara
scene Franco Sinico con la consulenza di Adriano Pernigotti
luci Enrico Berardi
consulenza musicale Alfonso Santimone
produzione Theama Teatro

debutto 13, 14, 15, 16, 17 ottobre 2021 al 74° CICLO DI SPETTACOLI CLASSICI AL TEATRO OLIMPICO DI VICENZA

I biglietti per tutte le date di Sirene sono esauriti.
Compila il form online per essere avvisato in caso di nuova disponibilità > https://www.tcvi.it/it/classici/spettacoli/74-ciclo-di-spettacoli-classici/sezione-off/sirene/

TRE VOCI PER UN INCANTO, UN INCANTAMENTO E UN INCANTESIMO
L’origine letteraria della figura delle sirene è l’Odissea di Omero dove vengono presentate come cantatrici marine abitanti un’isola del Tirreno. Qui le sirene incantavano, facendoli poi morire, i marinai che incautamente sbarcavano su quell’isolotto fatale imbiancato di ossa umane.
Le Sirene tentano Odisseo con l’invito a una nuova conoscenza, attraverso l’ascolto del loro canto.
Nella tradizione figurativa e in quella letteraria le sirene sono generalmente tre, si tratta delle sorelle: Partenope, Leucosia e Ligea. Anche in questo spettacolo le protagoniste sono tre donne che accanto ad una vasca d’acqua, simbolo del famoso scoglio, attendono l’arrivo di Odisseo durante il suo ultimo viaggio alla ricerca, come dice Dante, di virtude e canoscenza.
In continuità con il lavoro svolto nell’anno precedente “Clitennestra – i morsi della rabbia”, Anna Zago ritorna ad occuparsi di donne mitologiche bellissime e terribili, strumento di fascinazione e di morte, di desiderio e di vendetta. Ma questa volta non è sola, le compagne con cui divide il palcoscenico sono due artiste di talento del panorama teatrale e musicale legate al nostro territorio, Patrizia Laquidara e Stefania Carlesso. Alla ricerca teatrale quindi si accosta anche la ricerca musicale di Patrizia Laquidara che ha portato il suo disco il canto dell’anguana a vincere la Targa Tenco. Le interpreti daranno vita e voce alle sirene, facendo immaginare agli spettatori la seduzione magica del bianco scoglio spettrale, volendo incantare i loro sensi attraverso la parola, il canto, il sussurro, il ricordo, il sollievo e la paura. La verità rivelata nella sua crudezza avrà la voce delle donne del mito che l’uomo Ulisse non ha saputo ascoltare.

Si ringrazia Carlotta Trombin per gli spunti tematici


SIRENE - L'ULTIMO INCANTO

progetto LCZ Laquidara-Carlesso-Zago
testo e regia Anna Zago
consulenza registica e drammaturgica Piergiorgio Piccoli
con Stefania Carlesso, Patrizia Laquidara, Anna Zago
ricomposizioni musicali e drammaturgia sonora Patrizia Laquidara
scene Franco Sinico con la consulenza di Adriano Pernigotti
luci Enrico Berardi
consulenza musicale Alfonso Santimone
produzione Theama Teatro

debutto 13, 14, 15, 16, 17 ottobre 2021 al 74° CICLO DI SPETTACOLI CLASSICI AL TEATRO OLIMPICO DI VICENZA

I biglietti per tutte le date di Sirene sono esauriti.
Compila il form online per essere avvisato in caso di nuova disponibilità > https://www.tcvi.it/it/classici/spettacoli/74-ciclo-di-spettacoli-classici/sezione-off/sirene/

TRE VOCI PER UN INCANTO, UN INCANTAMENTO E UN INCANTESIMO
L’origine letteraria della figura delle sirene è l’Odissea di Omero dove vengono presentate come cantatrici marine abitanti un’isola del Tirreno. Qui le sirene incantavano, facendoli poi morire, i marinai che incautamente sbarcavano su quell’isolotto fatale imbiancato di ossa umane.
Le Sirene tentano Odisseo con l’invito a una nuova conoscenza, attraverso l’ascolto del loro canto.
Nella tradizione figurativa e in quella letteraria le sirene sono generalmente tre, si tratta delle sorelle: Partenope, Leucosia e Ligea. Anche in questo spettacolo le protagoniste sono tre donne che accanto ad una vasca d’acqua, simbolo del famoso scoglio, attendono l’arrivo di Odisseo durante il suo ultimo viaggio alla ricerca, come dice Dante, di virtude e canoscenza.
In continuità con il lavoro svolto nell’anno precedente “Clitennestra – i morsi della rabbia”, Anna Zago ritorna ad occuparsi di donne mitologiche bellissime e terribili, strumento di fascinazione e di morte, di desiderio e di vendetta. Ma questa volta non è sola, le compagne con cui divide il palcoscenico sono due artiste di talento del panorama teatrale e musicale legate al nostro territorio, Patrizia Laquidara e Stefania Carlesso. Alla ricerca teatrale quindi si accosta anche la ricerca musicale di Patrizia Laquidara che ha portato il suo disco il canto dell’anguana a vincere la Targa Tenco. Le interpreti daranno vita e voce alle sirene, facendo immaginare agli spettatori la seduzione magica del bianco scoglio spettrale, volendo incantare i loro sensi attraverso la parola, il canto, il sussurro, il ricordo, il sollievo e la paura. La verità rivelata nella sua crudezza avrà la voce delle donne del mito che l’uomo Ulisse non ha saputo ascoltare.

Si ringrazia Carlotta Trombin per gli spunti tematici


VELENO A COLAZIONE

COMMEDIA BRILLANTE IN LINGUA ITALIANA

di Emmanuel Robert Espalieu

traduzione Giulia Serafini

con Antonella Maccà e Matteo Zandonà

regia Piergiorgio Piccoli

Una coppia si ritrova a colazione all’inizio dell’ennesima domenica di una convivenza forse vissuta con troppa monotonia e troppa routine, dopo molti anni di matrimonio senza figli. Viene subito alla luce il tentativo assurdo ma determinato della moglie di sopprimere il marito con un potente veleno, che farà effetto entro il tempo di durata dello spettacolo. Da qui un’escalation di cattiverie, frecciatine e crudeltà, con l’incubo delirante del pericolo che incombe, dove la coppia manifesta i propri difetti, le fragilità e le contraddizioni, in un pericoloso duello tragicomico. Le dinamiche più contorte del matrimonio vengono sviscerate attraverso un umorismo spietato, feroce, graffiante e crudele. L’assurdità e il paradosso regnano sovrani fra i due, che si rinfacciano a vicenda gli episodi più insignificanti della loro vita di coppia e i reciproci errori, in un susseguirsi a raffica di divertenti colpi di scena fino ad un finale imprevedibile e davvero divertente.


SIRENE - L'ULTIMO INCANTO

progetto LCZ Laquidara-Carlesso-Zago

con Stefania Carlesso, Patrizia Laquidara, Anna Zago
testo e regia Anna Zago
consulenza drammaturgica e registica Piergiorgio Piccoli
ricomposizioni musicali, drammaturgia sonora,sound design Patrizia Laquidara
consulenza musicale Alfonso Santimone
luci e scene Franco Sinico
allestimento scenotecnico Adriano Pernigotti
costumi Anna Zerbaro e Mariaclara Zanin
studio di registrazione Basement Studio
produzione Theama Teatro

debutto 13, 14, 15, 16, 17 ottobre 2021 al 74° CICLO DI SPETTACOLI CLASSICI AL TEATRO OLIMPICO DI VICENZA

Video promo > https://youtu.be/bSgSDSM-B9w

TRE VOCI PER UN INCANTO, UN INCANTAMENTO E UN INCANTESIMO. Un luccichio di specchi, di sottili riverberi, di onde che si infrangono e precipitano in un tempo che non è più tempo, in un luogo che è tanti luoghi, in un universo di voci che si rincorrono, gridano, cantano. Sono loro, le Sirene, creature dell’aria, dell’acqua e del mito, custodi di verità e conoscenza, ma anche di un desiderio che è Eros e Thanatos, seduzione e follia. Tutto accade in uno spazio fluido, mutante, attraversato da uno specchio d’acqua, dove le tre sirene danzano, cantano nella lingua degli dei e degli uomini ed intanto evocano storie di marinai: di quel glorioso Odisseo, eroe leggendario, ma anche uomo egoista, distante, incapace di generosità, fedeltà e tenerezza. L’ultimo incanto è proprio il grido dell’eroe fatto uomo, che fino all’ultimo non smette di cercare sé stesso.
Immerso in una scenografia d’acqua e di specchi, dove il buio distilla gocce di luce ed il canto nudo s’innerva su un tessuto acustico ora arcaico ora trasparente e nuovo, lo spettacolo si risolve in una sorta di sinestesia avvolgente e fiera.
‘Sirene – l’ultimo incanto’ è frutto di una ricerca che fonde drammaturgia teatrale e drammaturgia musicale, ricreando un paesaggio sonoro che immerge lo spettatore nella seduzione magica del bianco scoglio. Le sirene tornano quindi ad incantare anche l’uomo di oggi attraverso la parola, il canto, il sussurro, il ricordo, il sollievo e la paura.

Note di regia
“Avvicinati, voglio cantare il tuo nome!” questo dicono le Sirene ai marinai, agli uomini di ieri e di oggi, che passano vicino al loro scoglio. Li attendono per rivelare loro una verità che è seduzione e pericolo allo stesso tempo. Questo progetto spettacolo nasce dal desiderio di indagare il tema dell’incanto e dell’incantamento, di cui le sirene sono da sempre simbolo nel nostro immaginario, ovvero di quel mondo che sta a metà tra l’umano ed il divino, ma che sa ricongiungerci allo stesso tempo alla parte più animalesca di noi stessi, simbolo del desiderio in tutte le sue forme! Questa idea ha trovato vita nell’incontro con Patrizia Laquidara e Stefania Carlesso, due artiste che già stavano portando avanti autonomamente questa indagine: la ricerca musicale di Patrizia Laquidara sul tema della sirena sviluppata nel suo album “Il Canto dell’Anguana” che l’ha portata a vincere la Targa Tenco e il lavoro su Penelope che Stefania Carlesso aveva affrontato portandone in scena un adattamento dall’Ulisse di Joyce.
Ci è voluta cautela, ma allo stesso tempo un po’ di coraggio. Quello che la tradizione riporta sulle Sirene è che incantavano gli uomini con la loro voce e con la loro promessa di conoscenza, ma quale sia questa conoscenza e quale forma avesse questa voce non ci è dato sapere.

Nella nostra interpretazione, la conoscenza che attendeva Ulisse è il racconto di sé fatto da un’altra voce, visto da altri occhi, comprendere quello che siamo attraverso quello che non possiamo vedere da soli. Abbiamo bisogno di un altro che completi la visione di noi stessi per conoscere quanto è salda la rete su cui camminiamo, per trovare il coraggio di vederci per quello che siamo, per trovare la libertà di conoscerci.
Affrontare queste figure dal punto di vista teatrale è stata una vera e propria sfida, anzi le sfide sono state due: una cercare di ricreare l’ambiente sonoro di questa fascinazione e l’altra immaginare quale potesse essere la verità rivelata dalle sirene, una verità così cruda e terribile da poter condurre alla morte. Fondamentale il lavoro di drammaturgia musicale e di sound design, curato da Patrizia Laquidara, che ricrea un paesaggio sonoro dove il canto nudo si mescola a voci rielaborate e a campionamenti creando un tessuto dove si alternano suoni ora stranianti, ora trasparenti e leggeri come vapori, a tratti arcaici e giocosi in un intreccio continuo e risonante con le voci delle tre protagoniste.
Per immaginare invece quale potesse essere la verità rivelata, siamo partite da l’Ulisse omerico e dalle numerose interpretazioni letterarie, in particolare soffermandoci sulle suggestioni di Kafka e di Pascoli. Ci siamo focalizzate sul suo secondo viaggio, quello da cui non tornò, quello che, alla ricerca della conoscenza, forse lo spinse nuovamente tra le braccia delle sirene. Ma quale verità avrebbero potuto rivelare di così terribile da spaventare questo eroe dalle mille forme, dalla mille astuzie e dai mille dolori? La voce delle sirene, per noi, rappresenta quello che Ulisse non ha saputo o voluto ascoltare, ovvero due voci di donna: la più giovane e la più vecchia, la fanciulla e la sposa, l’amore non consumato e l’amore aspettato.
Non c’è attualità nelle sirene c’è piuttosto universalità, perché hanno un nome antico ma in realtà mutano continuamente. Gli uomini, oggi come allora, sono di fronte allo scoglio bianco, spinti dalla paura e dal desiderio di sapere chi sono, di abbandonarsi ad un ultimo incanto