FEMALDROME
con Anna Zago
e con Thierry Di Vietri, Anna Farinello, Antonella Maccà, Alessia Traverso
testo Anna Zago
in collaborazione con Thierry Di Vietri, Alessandra Conte
regia Anna Zago
oggetti di scena Daniela Padovan
sartoria Rosita Longhin
Femaldrome è il racconto di una Lei che incarna in sé tante donne diverse e che, persa negli insidiosi ed intricati cunicoli delle diverse identità che possono albergare in ognuno di noi, cerca di trovare la natura del suo essere femmina della specie, in un obbligatorio scontro/relazione con sé stessa, con l’altro sesso e con una comunità di donne di cui vorrebbe farsi testimone.
La donna si ritrova faccia a faccia con la Natura che l’ha generata e che ne ha fatto un piccolo esemplare bisognoso di sentirsi parte di una comunità, di un gruppo, e alla perenne ricerca di un posto in cui collocarsi.
Come se dovesse la propria identità proprio al posto definito dal rapporto con gli altri, vive in una sorta di dipendenza e di incapacità di comprendere se il suo posto è luogo di libertà o di costrizione.
La donna vive sia il suo incarico di portare come un cavallo da tiro, sia il privilegio di essere un porta gioie, porta pellicce, porta fortuna, porta relazioni, porta piaceri, porta cultura, porta figli, in una perenne ambivalenza tra aspirazione all’indipendenza e aspirazione al legame.
Questo lavoro è la seconda parte di un progetto chiamato Trilogia della relazione ed indaga la relazione della donna con una comunità, qui definita come “comunità di rabbia”, in una perenne ricerca della propria realizzazione naturale.
Se Malfemal – breve cronaca di uno strappo (debutto 2019) indaga la relazione con l’altro, (Lei-Lui), le altre due parti della Trilogia vanno a ritroso:
Femaldrome indaga la storia di lei (prima di arrivare a lui)
Essere Mal o Malessere riguarderà invece la storia di lui (prima di arrivare a lei)
GIORGIO GABER - gli assurdi spostamenti del cuore
con Stefania Carlesso e Anna Zago
drammaturgia Anna Zago
testi e canzoni Giorgio Gaber
regia Zago/Carlesso
Giorgio Gaber è stato uno dei più amati e originali interpreti della scena musicale e teatrale italiana. A 17 anni dalla morte il suo pensiero risulta più attuale che mai. Non offre solo una disincantata riflessione sulla realtà contemporanea, per molti aspetti ancora valida, ma anche un affondo senza sconti nell’animo umano di cui Gaber, poeta della parola, ha cantato con ironia e partecipazione le contraddizioni, la paura, i sogni, i limiti, l’amore. Lo spettacolo si sofferma soprattutto su questi aspetti, mette a nudo il nostro sentire, portando in scena, attraverso alcuni celebri monologhi, stralci di canzoni e aneddoti biografici, gli “assurdi spostamenti del cuore”.
CLITENNESTRA - i morsi della rabbia
di e con Anna Zago
regia Piergiorgio Piccoli
voce registrata Anna Farinello
costumi Elena Ochian
musiche ed effetti Simone Piccoli
produzione Theama Teatro
debutto 16,17,19,20 ottobre 2020 in PRIMA NAZIONALE al
73° CICLO DI SPETTACOLI CLASSICI AL TEATRO OLIMPICO DI VICENZA
Clitennestra è il prototipo dell’infamia femminile: crudele, violenta, adultera e assassina è l’incarnazione del male e delle scelte scellerate: per i Greci è una kynopis, faccia di cagna, un vero e proprio mostro. Uccide il marito Agamennone e la sua amante, la schiava Cassandra, a colpi di scure. Ma anche di un’altra storia racconterà Anna Zago in scena, una vicenda a lungo taciuta, fatta di soprusi, attese e tradimenti che la narrazione ufficiale del mito ha spesso censurato.
E la storia di questa Clitennestra, non tanto diversa dai numerosi casi di donne criminali dei nostri giorni, offre lo spunto a importanti riflessioni sulla natura del diritto e della giustizia, sullo stupore come scoperta e come delusione, come improvvisa rivelazione della durezza della vita.
La complessità e la modernità del personaggio sono innegabili: la sua inquietudine, la sua sete d’indipendenza, la sua determinazione, la sua tragicità. Clitennestra ha tradito, ma è stata tradita, ha ucciso il marito, che aveva ucciso e scarificato agli dei la loro figlia Ifigenia. E l’urlo di dolore, la rabbia sconfinata, la solitudine sofferta, l’infinito desiderio di vendetta, ci sono tutti nel potente monologo. Il verdetto è già scritto: niente possibilità di redenzione, Clitennestra è una donna non rieducabile. Ma forse, questo nuovo tribunale potrebbe forse giudicarla diversamente.
Emarginata e confinata dal mito nel girone infernale dei colpevoli e dei reietti, Clitennestra nell’edizione di Anna Zago, rovescia questo gioco, sfrutta la nostra necessità di sentir perdonate le nostre colpe attraverso lo specchio oscuro delle sue, per spiegarci cosa l’ha condotta dentro la gabbia dell’onta e del disprezzo. Noi torniamo da Clitennestra per liberarci dal male; Clitennestra viene a noi e ci chiede, a sua volta, di liberarla. E in questo feroce, disperato rapporto, c’è tutto il senso sacro del teatro.
Link promo > https://youtu.be/62TL9bPBO70
L'EX MARITO IN BUSTA PAGA - con Guenda Goria
ph. Fabio Mattiolo
CON: Guenda Goria ,Anna Zago, Piergiorgio Piccoli, Aristide Genovese, Daniele Berardi, Anna Farinello e Gilda Pegoraro
AUTORE: Éric Assous
GENERE: commedia brillante
REGIA: Piergiorgio Piccoli
CON LA COLLABORAIZONE DI: Aristide Genovese
PRODUZIONE: Teatro De Gli Incamminati
COMPAGNIA: Theama Teatro
SCENOGRAFIA: Palcobase di Adriano Pernigotti
SERVICE TECNICO: Sia Idee di Claudio Scuccato
COSTUMI: Rebecca Cohen
La vita va a gonfie vele per Séverine Chapuis direttrice di una piccola casa editrice parigina, fino al giorno in cui ricompare improvvisamente, elemosinando un impiego, Jean-Pierre, il suo ex-marito, ex uomo d’affari arrogante ed ambizioso che l’aveva abbandonata vent’anni prima per una donna più giovane.
Dapprima scioccata, poi impietosita, Séverine gli offre un lavoro come “tecnico tuttofare”, sotto falso nome, per non rompere gli equilibri della sua azienda. Nonostante l’orgoglio Jean-Pierre accetta di buon grado l’offerta e tutte le umiliazioni di Séverine che lo tratterà come l’ultimo dei servi.
Non rassegnandosi però al comportamento della ex moglie, Jean-Pierre cercherà di metterla in difficoltà in tutti i modi.
Ne Nascerà una guerra all’ultimo sangue alimentata da una serie di sconvolgenti sorprese che, in un climax ascendente di situazioni tragicomiche, porteranno tutti i personaggi della commedia verso l’inevitabile lieto fine.
MALFEMAL
Con Anna Zago e Thierry Di Vietri
testo Thierry Di Vietri
genere teatro contemporaneo
adattamento e regia Anna Zago
produzione Theama Teatro
Malfemal, breve cronaca di uno strappo
è la continua ricerca di una fusione che non si riesce mai ad ottenere. L’amore diventa un perenne strappo, come un corpo a corpo dove attraverso le immagini degli occhi e dell’anima non si riesce mai a mettere a fuoco l’altro.
Un tentativo disperato di raccogliere attraverso frammenti di vita l’integrità e l’interezza dei sentimenti, che restano sempre annichiliti da paura ed individualismo.
Qui il corpo invece di essere il tramite per una fusione di esistenze diverse, attraverso il respiro, la pelle, l’eros, diventa ostacolo, corazza, a volte arma acuminata che separa, allontana, ferisce.
Anche l’immaginazione resta intrappolata fra i sussulti della mente, l’inganno della vista e le vibrazioni di questi corpi troppo esigenti, che si allontanano e si avvicinano, “a passo di danza, in un duetto di parole, un passo di ri-cerca, come il primo passo sulla luna od un’eclisse, tra attrazione e repulsione, come due walker sulla muraglia cinese, walking on the wild side, una striscia rossa li guida e li divide, sangue, istinto, carne che si trasforma nell’atelier dei sensi per riuscire a fare un passo dopo l’altro, un passo verso l’altro, ad un passo dall’altro.( T.DV)”


Ab 23 - 26/04/2019

COGNATE - CENA IN FAMIGLIA con Anna Valle
con Anna Valle,
Guenda Goria e Anna Zago
REGIA DI Piergiorgio Piccoli con la collaborazione di Aristide Genovese
E con Denise Marzari, Nicolò Scarparo, Daniele Berardi, e Marco Barbiero
Produzione Teatro De Gli Incamminati in collaborazione con Theama Teatro
Musiche di Stefano De Meo
Scenografia Palcobase di Adriano Pernigotti
Assistente alla regia Federica Bassi
Service tecnico Sia Idee di Claudio Scuccato
Light designer Simone Sonda, Claudio Scuccato
Questa commedia che ha per protagonisti tre fratelli che, mentre stanno cenando con le rispettive consorti nella casa di campagna di uno di loro, scoprono che è stata invitata dalla moglie di quest’ultimo, anche la sua segretaria: una debordante e seducente creatura che tutti e tre hanno già avuto occasione di conoscere.
Subito cresce la diffidenza nelle mogli e la tensione nei mariti, che mascherano a stento il loro imbarazzo cadendo presto nel panico. Le tre cognate, durante la cena, coltivano i loro sospetti in un crescendo di tensione, la quale esplode in colpi di scena tanto disperati per i protagonisti quanto esilaranti per il pubblico. La famiglia si sgretola in un turbine di meschinerie e cattiverie imprevedibili, per poi ricomporsi in alleanze non prevedibili, mostrandosi irresistibilmente comica fino alla conclusione che riserva un colpo di scena insospettabile.
Éric Assous, attraverso le sue battute affilate, scava nel profondo, in quella parte degli uomini e delle donne in cui albergano vigliaccherie, crudeltà, cattiverie insospettabili e tanta solitudine, anche quando si appartiene ad un nucleo familiare apparentemente unito. Il grande pregio dell’autore francese è l’ironia e la leggerezza con cui rivela le diversità dell’animo umano.
Piergiorgio Piccoli, regista che vanta una lunga esperienza nel genere brillante, conduce un gruppo di attori affiatati, coltivando le diverse caratterizzazioni dei personaggi in un rimbalzo di aneddoti, rivelazioni e impertinenze.
Porta i personaggi a liberarsi dalle convenzioni e a mostrarsi per come realmente sono, permettendo loro inattese trasformazioni e svelandoci così molti comportamenti contraddittori e complessi all’interno delle coppie.
Dietro ogni pacifica tregua e sotto ogni parola reciprocamente taciuta, è nascosta una polveriera pronta a far esplodere, da un momento all’altro, un nuovo conflitto.
Mister Green - con Massimo De Francovich
Mr. Green, un vecchio proprietario di lavanderia in pensione, camminando nel traffico dell’Upper West Side di New York, viene investito da un’automobile. Il conducente della vettura è Ross Gardiner, un giovane uomo impiegato in una multinazionale, il quale viene accusato di guida pericolosa e condannato dalla giustizia ad assistere Mr. Green una volta alla settimana per sei mesi.L’anziano signore abita in un appartamentino al quarto piano senza ascensore e ha bisogno di aiuto per le spese e il resto. Ha sempre mantenuto le tradizioni religiose della sua famiglia, ma si è trovato tristemente solo alla morte della moglie.
La commedia, scandita in scene con ritmo cinematografico, segue dall’inizio queste visite settimanali. All’iniziale diffidenza e conflittualità reciproca, il rapporto fra i personaggi si sviluppa e i due imparano a conoscersi, diventano indispensabili l’uno all’altro, in un continuo gioco in bilico fra confessioni e reticenze. Il dialogo, spesso marcatamente umoristico, mette in luce ferite lasciate aperte per anni nel destino dei protagonisti.
Il testo, andato in scena sui palcoscenici di tutto il mondo, si presta alla riflessione e all’analisi psicologica e vive del dialogo, insieme comico e commovente, fra due generazioni lontanissime.
Mister Green ci parla di fedeltà, di sentimenti e di famiglia.
Mister Green è una delle commedie più rappresentate al mondo negli ultimi vent’anni. È stata messa in scena in quasi 500 versioni teatrali in 45 paesi e in 24 lingue. I molti premi che ha ricevuto comprendono i riconoscimenti come “migliore commedia” in Germania, Israele, Messico, Grecia, Uruguay e Turchia, oltre al premio “Kulturpreis Europe”.
STAMPA INTERNAZIONALE
● “Jeff Baron’s absorbing and touching play is unashamedly old-fashioned. Its humanity leaves a heartwarming spirit.” (NY Law Journal)
● “A cannily crafted comedy-melodrama about friendship, family, openmindedness and forgiveness…a feelgood winner.” (NY Newsday)
● “Baron knows how to stay one step ahead of his audience and give it an experience that is emotionally true…As Mr. Green might have said, What’s not to like?” (Boston Globe)
● “It is doubtful you are likely to encounter a play more enjoyable, more honestly funny and, in the end, more moving than this quite delightful two-hander by Jeff Baron.” (Johannesburg Citizen)
● “Il testo, pur divertente di Jeff Baron, tocca, e non di sfuggita, temi di gran peso che sentiamo pur echeggiare nelle parole dei due interlocutori.” (L’unità)
Mister Green
TITOLO
Jeff Baron
AUTORI
Michela Zaccaria
TRADUZIONI
Massimo De Francovich e Maximilian Nisi
CAST
Theama Teatro
SCENE E COSTUMI
Daniela Padovan
ASSISTENTE DI SCENA
Claudio Scuccato
RESPONSABILE TECNICO
Stefano De Meo
MUSICHE ORIGINALI
Piergiorgio Piccoli
REGIA
In nome della madre - di Erri De Luca
L’adolescenza di Miriàm/Maria smette da un’ora all’altra. Un annuncio le mette il figlio in grembo.
Qui c’è la storia di una ragazza, operaia della divinità, narrata da lei stessa.
Qui c’è l’amore smisurato di Iosef per la sposa promessa e consegnata a tutt’altro. Miriàm/Maria, ebrea di Galilea, travolge ogni costume e legge. Esaurirà il suo compito partorendo da sola in una stalla.
Qui narra la gravidanza avventurosa, la fede del suo uomo, il viaggio e la perfetta schiusa del suo grembo. La storia resta misteriosa e sacra, ma con le corde vocali di una madre incudine, fabbrica di scintille. Le notizie su Miriàm/Maria provengono dalle pagine di Matteo e di Luca.
Qui s’ingrandisce un dettaglio da loro accennato: l’ascensione della natività nel corpo femminile, il più perfetto mistero naturale. E’ in fondo senza peso il concorso maschile in questa storia, senza che se ne senta la mancanza, nonostante la figura di Giuseppe emerga in tutta la sua umanità. Non è scritto nei loro libri che nella stalla c’erano levatrici o altro personale intorno al parto. Partorì da sola. Questo è il maggior prodigio di quella notte di natività: la perizia di una ragazza madre, la solitudine assistita.
“In nome del padre” inaugura il segno della croce.
In nome della madre s’inaugura la vita.
Spettacolo inserito nella IV edizione del Festival Biblico 2008
In nome della madre
TITOLO
Erri De Luca
AUTORI
prosa poetica
GENERE
Anna Zago, Daniele Berardi
CAST
Giovanni Panozzo
MUSICHE
Carloalberto Piccoli
SCENOGRAFIE
Aristide Genovese
ASSISTENTE REGIA
Piergiorgio Piccoli
REGIA